Il SI.NA.L.P contro Vittorio Feltri: “Il suo articolo un attacco gratuito verso la Sicilia”

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Le elezioni in Sicilia hanno fatto molto parlare non solo a livello regionale, ma anche nazionale. Le sfide, i programmi, così come anche i problemi dell’isola sono stati analizzati, sviscerati da gente più o meno informata, più o meno imparziale.
Secondo il SI.NA.L.P. Sicilia, l’articolo pubblicato in data 4 novembre da Vittorio Feltri su Libero: “Cari siciliani andate a votare, tanto è inutile”, è maliziosamente ricco di stereotipi e luoghi comuni sulla Sicilia da meritare alcune considerazioni. Il sindacato, ha dunque, inviato uno lettera aperta proprio al direttore Feltri, la quale recita:

Carissimo Direttore
Rimaniamo basiti nel leggere il suo articolo “Cari Siciliani andate a votare , tanto è inutile” del 4 novembre 2017 per l’attacco livoroso e gratuito verso la Sicilia ed i Siciliani.
Caro Direttore le riconosciamo ampia capacità di analisi ed elaborazione dei fatti ma questa volta ha usato i peggiori luoghi comuni utilizzati da certa nomenclatura nordista e nazionale contro la Sicilia per sferrare il tuo attacco senza averne prima controllato la correttezza.
Parla di viabilità che fa orrore. Verissimo, ma ha avuto lo scrupolo di vedere quanti soldi il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture ha destinato per la Sicilia rispetto al resto d’Italia? e il dato è ancora peggiore se il confronto viene fatto solo con il nord?
Negli ultimi 20 anni in Sicilia, in tema di investimenti per la viabilità, i fondi stanziati non superano il 4% delle somme investite nel nord, basta guardare lo storico degli investimenti in tema di viabilità del Ministero. A questo aggiunga pure che con la scusa che le aziende Siciliane sono vicine alla Mafia tutti i grandi appalti, Aeroporti, porti dighe autostrade ecc.ecc., sono stati aggiudicati ad aziende del nord, con il risultato che quel poco di denaro che viene assegnato alla Sicilia ed integrato comunque sempre con i soldi dei siciliani attraverso la compartecipazione della Regione, ritorna nel nord contribuendo ad arricchirlo sempre più.
L’altro tema caro al nord ed ormai cavallo di battaglia nella denigrazione della Sicilia sono i Forestali.
Caro Direttore si è mai posto quel’è veramente il problema? Nei programmi tv vi riempite la bocca dell’enorme quantità di uomini interessati nel comparto, 22.000 circa ma mai nessuno di voi ha avuto l’onestà intellettuale e civile di dire all’opinione pubblica, specie nordista, che questi sono solo lavoratori precari, operatori che lavorano solo 78 giorni, 101 giorni e 151 giorni l’anno.
Se riportiamo questi uomini a posti di lavoro a tempo pieno e per 365 giorni l’anno avremmo una forza lavoro di appena 4.700 unità.
Si è mai chiesto quanti sono veramente i forestali nel Veneto? Sommi quelli a diretta dipendenza della regione, quelli dipendenti dello Stato italiano impegnati in veneto e quelli alle dipendenze delle comu-nità montane e le garantisco che fanno poco più di 4.000 unità a tempo pieno, con l’enorme differenza che questi uomini al Veneto glieli paga lo Stato nazionale mentre i nostri ce li paghiamo tutti noi Sici-liani senza rubare e togliere niente a nessuno. Inoltre è fondamentale precisare che la Sicilia è la prima regione in Italia per numero di specie, sia vegetali che animali, esclusive ed endemiche, ben il 14% della totalità di queste specie sono esclusivamente in Sicilia, il Veneto non va oltre l’1,5% (dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA).
La Regione Siciliana è l’unico ente politico ad avere una vera e propria Carta Costituzionale ed il relativo Parlamento, tra l’altro il più antico Parlamento d’Europa.
La Carta Costituzionale, ottenuta con una guerra indipendentista, nasce un anno prima di quella Italiana ma purtroppo per dabbenaggine dei nostri rappresentanti politici sia regionali che nazionali non è mai stata applicata per intero.
Nella realtà costituzionale l’italia è uno stato federato tra la penisola e la Sicilia ma questo non si può dire perchè darebbe troppa dignità alla Sicilia ed il suo popolo.
La Sicilia ha un contenzioso ormai storico con lo stato italiano per la restituzione delle tasse riscosse in Sicilia ma illegalmente drenate da Roma. Nel 2014 una Sentenza della Corte Costituzionale ha finalmente sancito che l’Italia deve restituire quasi 50 miliardi di euro alla Regione Siciliana per tasse “diciamo erroneamente” drenate a favore dello stato nazionale. Risultato, lo stato nazionale, non sappiamo in che modo, ha imposto a Crocetta, prima l’assessore al bilancio Baccei e poi lo slittamento di questo rimborso per i prossimi quattro anni.
Su questo punto carissimo Direttore le diamo ragione sulla dabbenaggine dei siciliani e sulla inadeguatezza politica del Governo Crocetta ma anche dei precedenti, visto che non sono riusciti mai ad imporre il rispetto del diritto dei Siciliani.
Lo stesso Baccei certifica le due più evidenti violazioni della Carta Costituzionale Siciliana su IRPEF ed IVA illegalmente trattenute dal Governo nazionale che ammontano a poco più di 7 miliardi di euro annui.
Di questa somma lo Stato nazionale ne restituisce alla Sicilia solo 4 miliardi e dopo il danno anche la beffa di essere considerati le sanguisughe del nord ricco e prospero anche grazie ai nostri soldi.
Vogliamo parlare di petrolio? La Sicilia è la prima regione per giacimenti petroliferi, Le ricordiamo che solo con il petrolio, che purtroppo gestisce lo stato nazionale e le multinazionali petrolifere con esso interessate, la nostra regione sarebbe non solo autosufficiente ma esportatrice di grezzo, ma guarda caso le società che estraggono il grezzo siciliano hanno la sede giuridica in lombardia, drenando ricchezza non in Sicilia ma al nord alla faccia della Carta Costituzionale Siciliana.
Carissimo Direttore le diamo ragione sul fatto che in queste condizioni è quasi impossibile gestire un territorio grande e popoloso come la Sicilia ma con l’invidia e l’astio di qualcuno la Sicilia continua ad andare avanti pur con tutte queste angherie e disuguaglianze che subisce dallo stato nazionale.
Su un punto le diamo ragione, abbiamo avuto in questi ultimi decenni i peggiori politici della storia e la colpa è dei siciliani che li hanno votati anche se il sistema elettorale attuale nazionale ed in un certo verso anche regionale non permettono una vera scelta dei propri rappresentanti parlamentari.
Non dimentichiamo infine di evidenziare che il Sistema Mafioso e clientelare, da quanto si apprende dalla TV, si è ormai da tempo trasferito nel nord a dimostrazione del fatto che ha capito per tempo dove finiscono i flussi degli investimenti nazionali.
Certi che vorrà dare il dovuto risalto mediatico al nostro punto di vista in risposta al suo, le auguriamo un buon lavoro.

VIS ET HONOR
LA Direzione Regionale Sinalp Sicilia
Dr. Andrea Monteleone