REDDITO DI CITTADINANZA. SE IL LAVORATORE SI LICENZIA COSA SUCCEDE?

REDDITO DI CITTADINANZA. SE IL LAVORATORE SI LICENZIA COSA SUCCEDE?

REDDITO DI CITTADINANZA. SE IL LAVORATORE SI LICENZIA COSA SUCCEDE?

Le aziende che assumono a tempo indeterminato i percettori di reddito di cittadinanza, hanno diritto ad un bonus sotto forma di sgravio contributivo.

Il decreto legge numero 4 del 2019 all’articolo 8 delinea il meccanismo degli incentivi per le imprese che danno un’opportunità professionale a chi riceve il sostegno economico e si impegna a reinserirsi nel mondo del lavoro. Inoltre se l’azienda licenzia il lavoratore, è stabilito nello stesso articolo 8 che deve restituire l’incentivo.

Ma c’è un vuoto legislativo relativamente alla possibilità che il lavoratore presenti le dimissioni in quanto nella legge non è contemplata l’ipotesi che il lavoratore scelga di interrompere il rapporto di lavoro.

REDDITO DI CITTADINANZA E BONUS PER LE AZIENDE: IL CALCOLO DELLO SGRAVIO CONTRIBUTIVO

Lo sgravio contributivo di cui beneficia l’azienda può arrivare ad un importo pari alla differenza tra 18 mensilità di reddito di cittadinanza e quello già goduto.

Per determinare il valore dell’incentivo abbiamo due modalità:

  • Se l’azienda assume un beneficiario di reddito di cittadinanza a tempo pieno e indeterminato, alla stessa viene riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL. In ogni caso non superiore a € 780,00 mensili e non inferiore a cinque mensilità.
  • Se l’assunzione del beneficiario di reddito di cittadinanza a tempo pieno e indeterminato avviene attraverso un ente di formazione accreditato, si riconosce sotto forma di sgravio contributivo, un importo pari alla metà della differenza tra l’importo corrispondente a 18 mensilità di reddito di cittadinanza e quello già goduto dal beneficiario stesso. Tuttavia non deve essere superiore a € 390,00 mensili e non inferiore a sei mensilità.

Sempre sotto forma di sgravio contributivo, la restante metà dell’ammontare è riconosciuta all’ente accreditato che ha garantito al lavoratore assunto un percorso formativo o di riqualificazione professionale.

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