RIFORME PENSIONI: PROPOSTE NON RISOLUTIVE DEL GOVERNO

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Secondo la Corte dei Conti, le misure adottate con l’approvazione del DL 4/2019 quota cento e reddito di cittadinanza, non sono risolutive per riformare il sistema previdenziale.

La Corte dei Conti nel Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica, ha criticato severamente le due misure dichiarando che la prima non va a modificare strutturalmente e definitivamente il sistema previdenziale e che la seconda favorisce il lavoro in nero.

La Corte dei Conti ha spiegato nel rapporto su citato che quota cento non produrrà effetti concreti e durativi in quanto sono tanti i giovani che non sanno quando andranno in pensione e che non conoscono ’entità del loro assegno. Questo vale anche per coloro che sono prossimi alla pensione, in virtù delle misure adottate dal Governo, in quanto queste misure sono limitate nel tempo.

La Corte dei Conti ha espresso le sue perplessità  anche sul reddito di cittadinanza affermando che: “nonostante l’attenzione posta nel disegnare l’impianto del reddito di cittadinanza e la previsione di un sistema di vincoli e sanzioni potenzialmente efficace nel contrastare gli abusi,resta la preoccupazione che in un contesto come quello italiano, in cui è elevata la quota di economia sommersa e sono bassi i livelli salariali effettivi, l’Rdc possa scoraggiare e spiazzare l’offerta di lavoro legale”.

RIFORMA DELLE PENSIONI: I CONSIGLI DELLA CORTE DEI CONTI

La Corte dei Conti nel Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica fornisce dei suggerimenti per riformare in modo definitivo il sistema previdenziale. Primo fra tutti, abbassare l’età pensionabile in modo da favorire l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.
Secondo la riforma dovrebbe avere un carattere permanente e strutturale, in linea con quanto ripetuto dai sindacati.
Inoltre, secondo la Corte dei Conti questa è la strada per superare la Legge Fornero.